La Roveja

Dalla cantina di una casa abbandonata riaffiora un antico seme di una pianta la cui coltivazione sembra dimenticata da tutti: è la ROVEJA. Una pianta che ha vissuto alti e bassi di popolarità fino alla quasi scomparsa. La sua riscoperta e rilancio sono parte di una storia tutta da raccontare.

La roveja di Civita di CasciaLa riscoperta

Siamo a Civita di Cascia (Perugia), a 1300 metri d’altitudine, dove il vecchio paese è stato completamente abbandonato in seguito al violento terremoto del 1979.
La vita e la storia delle persone però è ancora tutta in quelle vecchie case.
Siamo nel 1998 ed è qui che Silvana Crespi De Carolis e Geltrude Moretti stanno portando via le ultime cose dalla vecchia cantina contadina della casa della suocera.
Tra i tanti oggetti accumulati c’è un barattolo con al suo interno dei semi dal colore verde-marrone-grigio e un piccolo foglio scritto a mano poco leggibile dove si distingue qualcosa tipo “roveggia”.

"I contadini conservavano i semi come un tesoro per non perdere la coltivazione in caso di condizioni climatiche avverse."

Il barattolo rimane lì per un anno quando, dopo una ricerca condotta grazie anche ad amici agronomi e col ritrovamento di un antico documento dell'anno 1545, i pezzi del puzzle si compongono: sono semi di Roveja, una pianta da foraggio infestante la cui coltivazione era stata abbandonata a causa della difficoltà.

Le due donne decidono di dare nuovo lustro alla roveja ricominciandone la coltivazione e valorizzandone le caratteristiche. In occasione di mercatini e fiere ne valorizzano le proprietà di gusto e nutrizionali, ne promuovono il consumo e ne incentivano l’uso per ricette tradizionali.
L'apprezzamento e la richiesta del pubblico cresce portando a produrne quantitativi sempre crescenti.

Qualcuno segnala questa storia a Slow Food che, appreso dell'iniziativa accorre nominando Civita di Cascia  Presidio Slow Food per la Roveja di Civita di Cascia allo scopo di tutelare la piccola coltivazione di un prodotto raro e il mantenimento della naturale biodiversità.

roveja fioreP

La storia

La roveja di Civita di Cascia è simile al pisello ma più piccolo e con colore che varia dal verde al marrone al grigio. È una pianta capace di resistere a basse temperature e in condizioni di scarsità d’acqua, quindi capace di diffondersi molto facilmente in alta quota. Malgrado questa facilità e la nascita spesso spontanea, la coltivazione della roveja di Civita di Cascia è assai impegnativa poiché quando la pianta è piena di baccelli i rami si piegano verso il terreno e la raccolta può avvenire esclusivamente a mano.

La roveja di Civita di Cascia è più volte menzionata in antiche scritture a testimonianza che se ne faceva uso già ai tempi dei romani e nel medioevo, dapprima come legume di cui cibarsi, poi sempre più come pianta da foraggio.

Fino all’inizio dello scorso secolo rappresentava comunque il cibo per eccellenza dei pastori che vivevano in altura sui dei Monti Sibillini data la facilità di reperimento.

Nel dopoguerra, con lo spopolamento delle montagne, avvenne il declino e la scomparsa della Roveja, abbandonata a favore di coltivazioni meno faticose.

Le proprietà

zuppa di roveja

La roveja di Civita di Cascia ha un gusto e delle proprietà di eccellenza, un elevato valore nutrizionale ed è ricca di proprietà benefiche per l‘organismo. È ricca di proteine vegetali.  Come legume fresco, infatti, contiene il 7% di proteine e fornisce circa 75 calorie ogni 100 grammi. Da secca, arriva al 21% di proteine e a 300 calorie ogni 100 grammi.
Possiede allo stesso tempo un elevato contenuto di carboidrati che arrivano al 50% e un ricco contenuto di potassio, fosforo, fibre e vitamina B1.
Risulta completamente priva di grassi e glutine.

Azienda Agricola Moretti GeltrudeCivita di Cascia, 8
06040 - Cascia (PG)
Tel.347.187.38.69

RICETTE SPECIALI

19 Settembre 2018
19 Settembre 2018

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